Come riconoscere le frodi per furto d’identità online

FRODI FURTI D’IDENTITÀ – In una società sempre più digitale saper riconoscere quando si è davanti ad una truffo online è sempre più importante. Molti affidano la memoria dei propri dati agli archivi digitali o alle note dei propri smartphone. I titolari delle varie applicazioni che utilizziamo garantiscono un alto livello di protezione, che però spesso può essere violato anche tramite il nostro intervento. Cristina Giotto, in un intervento sul Corriere del Ticino offre alcuni consigli su come riconoscere le frodi e i furti d’identità ed evitare di cascarci.
Il fenomeno dei furti d’identità
Nel mondo le occasioni che si vengono a creare per estorce denaro per mezzo di truffa sono purtroppo infinite. Da coloro che si fingono sacerdoti, poliziotti della municipale e quant’altro per entrare nelle casa ed estorcere denaro alle nuove frodi online. Uno studio dell’Osservatorio sulle Frodi Creditizie e i furti di identità realizzato da CRIF-MisterCredit riporta che in Italia, solo nel 2020, sono stati denunciati 21.800 casi per un totale di circa 125 milioni di Euro. Questi dati fanno riferimento alle sole frodi e furti d’identità online e sono dati minori rispetto agli anni precedenti. Meno rassicuranti invece sono i dati riguardanti le cifre estorte che hanno subito un incremento del 21,8%. Sono quindi meno i casi, ma più alti gli importi sottratti.
Di fronte a queste cifre però non dobbiamo perderci d’animo o farci impensierire troppo. Ci sono infatti dei modi per capire, o almeno sospettare se si sta per cadere in una truffa.
Partiamo dal caso più semplice si frodi e furti d’identità
Iniziamo con il caso più semplice e da Whatsapp. Dovrebbe essere capitato a tutti di cambiare telefono e dover configurare di nuovo l’app di messaggistica più diffusa. Quando si fa questa operazione di viene inviato direttamente sul dispositivo un sms con un codice a 6 cifre che dobbiamo inserire su whatsapp. Se quindi ci dovesse capitare di ricevere un messaggio su l’iconica app verde che recita: “Ciao, ti ho inviato un codice per sbaglio, potresti rimandarmelo?”, ecco quella è una truffa. Cosa si deve fare quindi? Non rispondere. Attenzione particolare: spesso questi messaggi provengono da numeri di conoscenti. Non solo loro che vi stanno truffando, ma sono loro stessi vittime. In qualunque caso la soluzione è lascia perdere. Infatti Cristina Giotto, Direttore di ated-ICT Ticino e vice Presidente di Clusis, ci spiega che cosa possono rubarci una volta ottenuto “il nostro consenso”.
“Purtroppo, il codice inviato consente ai cybercriminali di completare la procedura, di impadronirsi dell’account WhatsApp e della rubrica telefonica, e di sfruttare questi dati per compiere ulteriori frodi utilizzando il vostro numero di telefono, ai danni dei vostri contatti.”
E se ci cado in una frode o un un furto d’identità?
Se purtroppo non si riesce ad evitare di cadere in una frode o in un furto d’identità online ci si può rivolgere alle autorità competenti, partendo dalla polizia postale. A volte arrivare a prendere i colpevoli è difficile, però con tempo e pazienza sono alte le possibilità di rivalsa sui truffatori. Infatti, sono reati riconosciuti e punibili dal Codice Penale. Quindi non fateli passare in silenzio, ma denunciare sempre!
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