Intervista a Giorgio De Lorenzi sul Laboratorio della Luce che entra nel metaverso

LABORATORIO LUCE SWISS VIRTUAL EXPO – Una piccola rivoluzione sta gradualmente avvenendo in Ticino. Sempre più realtà stanno approdando sul metaverso Swiss Virtuale Expo. L’ultima, ma solo in ordine di tempo, è FPSE, ovvero, l’istituto di riferimento per la formazione professionale superiore e continua nel ramo elettrico, telematico e dell’automazione nella Svizzera italiana. Infatti, proprio per aprirsi all’innovazione e al progresso tecnologico, la scuola sta ampliando la propria offerta formativa, adeguando la proposta dei corsi alle esigenze del settore e del suo costante sviluppo.
Intervista a Giorgio De Lorenzi, presidente si FPSE sul Laboratorio della Luce e Swiss Virtual Expo
In particolare FPSE ha dato vita ad un’area altamente personalizzata all’interno di Swiss Virtual Expo, il primo metaverso svizzero ideato e promosso da ated-ICT Ticino. E proprio per capire quali sono state le motivazioni che hanno spinto FPSE a realizzare un Laboratorio della Luce sul metaverso, ne abbiamo parlato con Giorgio De Lorenzi, Presidente di FPSE.
Signor De Lorenzi, quali elementi vi hanno convito come scuola a credere nel progetto Swiss Virtual Expo e in cosa consiste il Laboratorio della Luce?
“Ogni piccolo pezzo della scuola va costruito pensando che debba durare per sempre. I dettagli fanno la differenza, soprattutto nella formazione odierna, perché sono proprio quelli che spesso misurano la credibilità della scuola. La credibilità costa fatica, sacrificio, tempo. Va costruita con pazienza, equilibrio e passione. È un concetto semplice per chi lo ha nel proprio DNA. È per questo che FPSE grazie ad un amico si è buttata a capofitto in un progetto di realtà aumentata e realtà virtuale. Cioè, ha fatto sviluppare un laboratorio della luce reale in un laboratorio della luce virtuale, sul metaverso”.
Quali obiettivi vi siete prefissati di raggiungere attraverso questa vostra evoluzione tecnologica così spinta?
“In questi ultimi mesi ho dato avvio a diversi progetti di realtà aumentata. Ma chiaramente, la presenza su Swiss Virtual Expo ci offre lo scenario per mostrare i nostri sforzi e dare maggiore peso alla nostra trasformazione. Si tratta di cambiamenti che dobbiamo mettere in campo per rispondere alle esigenze di un mercato del lavoro in continua evoluzione. Per questo, dobbiamo utilizzare didattiche innovative, provenienti dalla tecnologia 4.0. Per la scuola si apre un nuovo mondo, perché è forte l’esigenza di sviluppare accanto alle nozioni e conoscenze teoriche, anche delle competenze di natura pratica. Il digitale credo possa veramente essere una leva per creare valore aggiunto e la discriminante nel medio termine sta proprio nel cogliere la sfida nella realtà aumentata e virtuale. Se posso essere onesto, gli obiettivi di formazione e di trasferimento di conoscenze e competenze restano le stessi. Ma a cambiare oggi sono gli strumenti, che devono essere conformi alle rinnovate necessità degli allievi, docenti, e a una formazione che non è la stessa di qualche anno o mese fa. È una formazione che cambierà ancora e in continuazione, ma che avrà bisogno di scuole che sappiano adattarsi rapidamente ai mutati contesti della formazione e della didattica”.
Articolo comparso anche su Tio —> Il Laboratorio della Luce sul metaverso