Il Metaverso di Nike

METAVERSO NIKE – Il mondo digitale si sta sviluppando e ormai non c’è un settore che possa permettersi di farne a meno. Adesso per tutti il sogno è quello di poter entrare a far parte del Metaverso promesso da Zuckerberg, ma di cui si cominciano già a vedere delle prime forme. Tra i primi ad iniziare la corsa per accaparrarsi la prima fila nel Metaverso c’è Nike.
L’era digitale di Nike
Molto recente è la notizia di Nike che deposita la richiesta per un brevetto ufficiale per la versione digitale di 7 sue iconiche iniziative. Andando nel dettaglio stiamo parlando, ad esempio, del nome stesso Nike e di quello Jordan, insieme ai rispettivi loghi: lo swoosh (il “baffo”) e il Jumpman. Non solo, la richiesta è stata inoltrata anche per il messaggio “Just do It”. In concomitanza con la richiesta di brevetto è stato aperto anche il reclutamente, da parte di Nike, di figure lavorative come “virtual material designer of footwear” e un “virtual designer”, da introdurre in un già ben nutrito gruppo di addetti alla realizzazione di contenuti digitali.
La volontà di Nike di farsi trovare pronta all’ingresso nel Metaverso è stata confermata anche dalle parole di MFFashion:
“L’idea del brand americano sarebbe quella di portare nel mondo virtuale i prodotti che Nike vende nella realtà, offrendo ai propri clienti che frequenteranno la realtà aumentata proposta da Mark Zuckerberg la possibilità di vestirli a livello digitale.”
Ma cosa è il Metaverso, di cui vuole far parte anche Nike
La parola Metaverso è composta dal prefisso “meta” che significa “oltre” e da “universo”. La paternità di metaverso è da attribuirsi a Neal Stephenson, che usa questo termine nel suo romanzo fantascientifico Snow Crash, del 1992. Il romanzo è ambientato in un mondo parallelo dove le persone possono interagire tra di loro e con lo spazio circostante attraverso avatar rappresentanti se stessi. Dagli anni novanta ad oggi il termine è stato più volte ripreso, specialmente nel settore dei videogiochi come Fortnite, ma è stato Mark Zuckerberg a dare una prospettiva più reale al mondo virtuale.
Il CEO di Facebook ha affermato di voler dar vita a “un internet incarnato, in cui invece di limitarsi a visualizzare contenuti, ci sei dentro”. L’idea è quella di avere accesso ad un luogo virtuale in cui però poter sperimentare tutte le occasioni che si presentano nella vita reale, come se vi fossimo fisicamente. Ad interagire per conto nostro sarà però un avatar, o nella versione più aggiornata, la nostra stessa proiezione olografica. Nell’immaginario del suo ideatore moderno il metaverso rappresenta il “big step” della rivoluzione digitale.